Le buone prassi di distanziamento sociale e di protezione individuale rischiano di togliere al gesto dell’acquistare la sua componente di gratificazione, svuotandolo di significato e la pandemia porterà alla ribalta con tutta probabilità la nuova abitudine dell’e-commerce. Ecco che l’acquisto presso il produttore, sia nei locali aziendali dedicati alla vendita diretta sia nei mercati, può diventare, al di là delle complicazioni un punto di riferimento: il consumatore, in questo periodo storico più che mai, cerca la sicurezza, sia per quanto riguarda le prassi di acquisto sia per quanto riguarda la qualità dei prodotti, e riscopre il contatto umano.
Acquisto online o nei negozi: i dati parlano chiaro
Un’indagine GfK (intervista CAWI su campione di italiani 16-65 anni), realizzata durante le riaperture della prima settimana di maggio, ha messo in luce come il 63% degli italiani desideri ancora acquistare nei negozi fisici ma solo se questi saranno in grado di garantire le massime condizioni di igiene e sicurezza. Il 68% dei consumatori dichiara inoltre di avere riscoperto con piacere i negozi di vicinato.
Questo potrà costituire un elemento di forza per i negozi di quartiere ma anche per i piccoli commercianti al dettaglio e per gli ambulanti: i negozi di vicinato sono più prossimi, permettono di evitare assembramenti e garantiscono trasparenza e contatto diretto con i produttori, in grado di garantire integrità dei prodotti e di assicurare in prima persona il rispetto delle norme igienico – sanitarie di prevenzione. Per queste ragioni, da domani uscirà una serie di articoli che illustrano le norme cui sono tenute le aziende agricole che praticano la vendita diretta del riso, presso il punto vendita aziendale e nei mercati. Autore: Milena Zarbà
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