È TEMPO DI RAPACCIOLO

È sempre più difficoltoso adattarsi al cambiamento climatico con la variazione delle temperature medie. Il genere umano ne è colpevole per l’uso dissennato del suo comportamento. Però il ritmo delle stagioni, il richiamo ai cicli del calendario naturale e agricolo e con esso della flora e fauna, restano fissi. In primavera gli alberi da frutto sono una esplosione di colori, il frumento e suoi derivati giornalmente crescono, ma anche i campi si stanno riempiendo di fiori ed erbe selvatiche. Camminando per le strade di campagna, si avverte questo risveglio e si è accompagnati dal cinguettio gioioso dei volatili. I vitigni sono stati potati e gli uliveti stanno subendo lo stesso trattamento. Molti rami serviranno per essere benedetti nella domenica delle palme, ormai vicina. Il terreno è pieno di PIANTE SPONTANEE MANGERECCE: il finocchietto selvatico – l’ortica – la cicoria selvatica – la borraggine – la bietola selvatica. Godendo di questi profumi, la mia attenzione si è soffermata, perché attratto dal colore giallo dei fiori, su degli ammassamenti folti e circolari di piante erbacee. La mia abitudine è di capire se questa erba è mangereccia, stacco una foglia, spezzo il gambo, assaggio … Il gusto era simile al broccolo (cima di rapa). Ne ho raccolti una busta, li ho cucinati. UNA PRELIBATEZZA! Il nome botanico è SINAPIS ARVENSIS L. (SENAPE DEI CAMPI). Gli agricoltori lo chiamano “RAPACCIOLO O BROCCOLETTO SELVATICO “. È una pianta erbacea spontanea invernale che nasce tra ottobre e maggio e non teme il freddo.

Il suo nome deriva dal greco “sinápi”, che significa senape e “arvensis”, un aggettivo latino che significa ” del campo”. Infatti il suo habitat preferenziale è il CAMPO ARATO e soleggiato, ma si trova anche nei campi incolti. I terreni ne sono pieni in quanto è una specie altamente invasiva. Le foglie del Rapacciolo sono ricche di vitamina A, B1, B2… – Sali minerali (magnesio, fosforo, zinco, rame, calcio, selenio e potassio), aminoacidi. E’ cardioprotettivo, essendo ricco di omega 3, antitumorale, digestivo. Un ottimo rimedio contro i mali di stagione, in particolare contro la febbre, la tosse e il raffreddore. Leggermente lassativo, è consigliato in caso di reumatismi e dolori muscolari. Il Rapacciolo è molto usato nelle ricette della cucina tradizionale contadina e con le foglie si realizzano piatti che soddisfano il palato. Possono essere lessate o cotte a vapore e condite con olio e limone o ripassate in padella con olio, aglio e peperoncino. Il sapore dolce che immediatamente si trasforma in amaro, unito alle orecchiette, esalta questa ricetta: il risotto con il rapacciolo.

INGREDIENTI per 4 persone

300 gr. di riso CARNAROLI – 400 gr di RAPACCIOLO – 30 GR di Burro – mezzo litro di brodo – Una cipolla – 4 cucchiai di olio – Sale e parmigiano Q.B.

PROCEDIMENTO

In una padella antiaderente mettere la cipolla e il Rapacciolo tagliati fine, con l’aggiunta di poca acqua e farli appassire. Ora aggiungere l’olio ed il riso. Farlo tostare mescolando con un cucchiaio di legno. Continuare la cottura del riso aggiungendo il brodo. Trascorsi circa venti minuti, se il riso è cotto, spegnere il fuoco ed unire il burro per farlo diventare cremoso. Per avere una ottima mantecatura, è meglio spegnere il fuoco quando il riso ha una consistenza morbida. Servire il risotto aggiungendo il parmigiano.

Per rendere “scenico” il piatto, ho messo delle cimette tenerissime di Rapacciolo che si possono mangiare, perché offrono, con il loro sapore un po’ piccante, un gusto particolare. Obbligatorio un buon vino Montepulciano D’Abruzzo Cerasuolo. Buon appetito! Autore: Luciano Pellegrini, Chieti

Close
Your custom text © Copyright 2020. All rights reserved.
Close