Possiamo affermare che ci sia un richiamo alla vita rurale per le nuove generazioni? Abbiamo intervistato la giovane Lucrezia Bianchi dell’azienda agricola Riso di Magenta.
Lucrezia, ci racconti la tua esperienza da pioniera e contadina del riso di Magenta?
«L’idea di coltivare riso è nata nel 2016 grazie alla curiosità e ai racconti tramandati alla nostra generazione dai nonni.
Mia nonna ha sempre fatto la mondina nei nostri campi e ciò ha significato riportare una coltura ormai scomparsa in terreni fertili e produttivi. E’ stata una sfida per me e la mia famiglia, che mi ha sempre supportato».
Quando è stata fondata l’azienda?
«Si presume che l’azienda sia stata fondata nel 1800 circa dai nostri avi per poi tramandarsi di generazione in generazione fino ai giorni nostri».
Quali sono le varietà di riso prodotte?
«L’azienda intraprende vari tipi di coltivazioni come mais, frumento, prato, erba medica e riso,ma l’attività principale è la produzione di latte.
Il Riso di Magenta nasce a Settembre del 2016 con la prima mietitura del riso coltivato nei terreni magentini dopo un abbandono di circa 50 anni (a causa della scarsa rete irrigua e dei terreni poco impermeabili). Le varietà di riso coltivate sono momentaneamente 2: l’Arborio e il Carnaroli».
La coltivazione del Riso di Magenta
Come si coltiva il riso di Magenta?
«Per far sì che tutto il terreno venga uniformemente sommerso durante l’irrigazione effettuiamo lo spianamento dei terreni tramite livelle monitorate da laser. La fase iniziale della preparazione del terreno è la concimazione seguita dall’aratura; in questo modo prepariamo il terreno alla semina che si effettua intorno ai mesi di aprile/maggio.
Per limitare l’utilizzo di diserbanti seminiamo ogni anno in campagne vergini evitando così la crescita delle erbe infestanti. Pratichiamo la rotazione dei campi per mantenere stabile l’originaria ricchezza di humus nel terreno.
Per garantire una migliore crescita della pianta effettuiamo la semina a file e a secco, ovvero senz’acqua che sarà utilizzata dopo circa un mese dalla semina.
Essendo il nostro riso coltivato “in asciutta” la campagna non viene sommersa di acqua, ma viene irrigata come le altre colture 2/3 volte alla settimana attraverso canali e con l’aiuto di turbine.
Una volta che il riso è maturo si passa alla raccolta attraverso l’uso di mietitrebbiatrici e all’essicazione per rimuovere l’umidità e prepararlo alla lavorazione effettuata in riseria (pilatura e confezionamento)».
Il Riso di Magenta è social
Quali sono le strategie di marketing adottate per promuovere il vostro riso?
«Mi occupo personalmente della gestione amministrativa e di vendita del Riso di Magenta, partecipo a fiere ed eventi a carattere locale e regionale per promuovere il mio prodotto.
Partecipiamo inoltre come sponsor a manifestazioni locali come la gara ciclistica Classica Milano-Torino e ai mercatini natalizi proponendo sacchetti di riso in confezioni regalo per il Natale.
Mi dedico all’attività di promozione e di marketing attraverso le piattaforme social, soprattutto Facebook dove è presente la nostra pagina “Il Riso di Magenta” che ogni settimana pubblica i piatti cucinati dai clienti, le foto e i video della campagna in crescita e i numerosi eventi in cui siamo presenti.
Su Youtube è possibile trovare i nostri video, realizzati con l’aiuto di un drone, in cui spieghiamo la tecnica di coltivazione del riso in “asciutta” (https://www.youtube.com/watch?v=Kc7aKlnLab4), una gustosissima ricetta da sperimentare a casa (https://www.youtube.com/watch?v=R8u0LKqi-9I) e un video sulla raccolta (https://www.youtube.com/watch?v=eCajtPuouRM)».
I clienti sono molto soddisfatti del riso di Magenta, qual è il vostro segreto?
«I clienti apprezzano molto questo prodotto non solo perché il riso viene coltivato nei terreni magentini a KM 0, ma anche perché è facilmente reperibile subito dopo la raccolta, non essendo sottoposto a lunghi viaggi che ne altererebbero le caratteristiche sia biologiche che di gusto.
Inoltre, l’utilizzo del metodo di coltivazione “in asciutta” rende il sapore e la consistenza dei singoli chicchi unici. Perciò è scelto sia dai singoli acquirenti sia dai ristoratori locali che lo utilizzano per le loro ricette». Autore: Marialuisa La Pietra
Se vuoi seguirci su Facebook, collegati alla nostra pagina .