Il suo riso è il più caro e più conosciuto nel mondo. Forse Piero Rondolino è un genio del marketing, ma di certo è un risicoltore che ha contribuito a portare l’eccellenza del prodotto ai suoi massimi livelli e a farla comprendere e apprezzare dal mercato. Per questo la Famija Varsleisa gli ha assegnato quest’anno la pannocchia di riso d’oro, il riconoscimento con cui dal 1962 sono premiate ogni anno dalla comunità vercellese le personalità che si sono distinte nello studio o nella promozione del riso. Chi sia Rondolino e come produca il suo Acquerello lo spiega Risoitaliano in questo articolo. Noi vi proponiamo la sua filosofia in quest’intervista esclusiva che ci ha rilasciato durante la premiazione che si è svolta in azienda, alla tenuta Colombara di Livorno Ferraris (Vercelli) sabato 18 maggio.
Una festa cui hanno partecipato centinaia di persone cui Rondolino ha offerto la possibilità di assistere alla prima assoluta della performance teatrale “Risotto”, un’opera scritta e diretta da Amedeo Fago, con un saggio sull’arte del risotto di Fabrizio Beggiato, quindi un “classico” del teatro sperimentale italiano. Lo spettacolo ha la durata della preparazione di un risotto; quarantacinque minuti in cui vengono sollecitati i cinque sensi, dalla vista all’olfatto, dall’udito al gusto per terminare con il contatto fisico di un piatto e di una forchetta. (Potete visionare gli estratti dello spettacolo sulla nostra pagina Facebook)
Il pubblico, al termine, ha infatti l’occasione di assaporare il piatto realizzato dagli attori in scena. L’originalità dello spettacolo è nella forma, che utilizza voci fuori campo e ne permette il “doppiaggio” in qualsiasi lingua ma anche nell’universalità dei temi e l’ironia con cui vengono trattati, l’atmosfera conviviale che si crea alla fine dello spettacolo, sono elementi di collaudato effetto per pubblici anche molto diversificati per età e per cultura. Il successo che, identico nei quaranta anni dalla sua prima rappresentazione, ha riscosso nelle varie tournée internazionali che, dal 1983 ad oggi, lo ha visto rappresentato in Francia, Svizzera, Brasile, Spagna, Germania e Russia, ne è la prova. Per la prima volta in assoluto “Risotto” è stato rappresentato nel suo ambiente naturale, la culla della risicultura. Autore: Paolo Viana