Siamo ancora nelle risaie del Novarese. Ovunque, in ogni borgo, ci sono torri e castelli. Con le guide turistiche abilitate di Ricexperience andiamo alla scoperta del Castello di Proh, perfettamente conservato. Chiunque, passando tra quelle risaie, fa una sosta, tra una degustazione di vino delle Colline Novaresi e un buon risotto al vino rosso. Oggi però #iorestoacasa!
Un “Castello di delizie”
C’è una lapide murata all’ingresso del castello: racconta che il castello di Proh era uno dei cosiddetti “luoghi di delizie” di Francesco Sforza, Duca di Milano. In effetti a pochissima distanza sorgono a castelli di Castellazzo Novarese, Barengo e Briona, quindi militarmente non c’è una spiegazione valida per questa costruzione. In più questo castello è davvero piccolo. O almeno relativamente, perché lo si vede isolato, senza confronti con altri edifici, tra le risaie e un piccolo bosco.(Segue dopo il video)
Siamo quindi nella seconda metà del 1400 e dagli Sforza il castello passò presto ai signori di Briona, i Tornelli, che nel 1495 lo persero, occupato da Ludovico il Moro. Un secolo dopo sappiamo che passò ai Caccia e nel 1672 divenne dei Cattaneo di Novara, che ne divennero i conti. Come accade a moltissimi castelli tra le risaie, nell’Ottocento venne trasformato in cascina dai nuovi proprietari e venduto diverse volte, fino agli attuali proprietari milanesi.
Dal punto di vista architettonico, la forma del castello non ha nulla a che vedere con le costruzioni militari. L’altezza, infatti, è eccessiva, molto regolare in tutta la struttura, e ha più un aspetto decorativo e scenografico. L’aspetto attuale è frutto di numerose modifiche. La pianta è asimmetrica (rettangolare irregolare) e dominata da due torri tonde a nord-est e sud-ovest. Dovevano esserci due ingressi: uno con torretta e ponte levatoio, verso est, l’altro a ovest con ponte levatoio, porta carraia e una torre oggi inglobata ma ancora riconoscibile. Anche i fossati, colmati, si riconoscono ma non sono più presenti.(Segue dopo il video)
Come spesso si vede nei castelli novaresi sforzeschi del XV secolo, tutta la struttura ha un apparato di caditoie decorate a denti di sega. Ci dovevano essere anche diversi affreschi: si riconoscono ormai solo una Madonna col bambino e santi in stile gaudenziano e uno stemma su una torre.
Il risotto al vino novarese
I vini delle Colline Novaresi, insieme al riso, sono sicuramente i protagonisti di questo angolo di territorio. In particolare le DOC storiche (il Ghemme oggi è DOCG) hanno ormai compiuto 50 anni e sono sempre più apprezzate nel panorama nazionale ed estero. Nel castello di Proh non si può entrare, ma tra un risotto al vino rosso e una degustazione in cantina, vale davvero una sosta! Autore: Giulia Varetti