ALLE ORIGINI DELLA TIELLA

La ricetta più famosa della tiella è quella alla Barese: si tratta di uno sformato di riso, patate e cozze con diverse varianti. In realtà la tiella è una specialità gastronomica diffusa in molte regioni d’Italia e che si presenta in moltissimi modi diversi.

La parola tiella deriva dal latino tegella, che è facilmente associabile anche a tigella. In effetti il nome è presente con varianti in molti dialetti, dal pugliese al modenese, ma anche nel laziale, abruzzese e campano. In tutti questi dialetti la parola tiella indica una pentola, o in generale un contenitore, con coperchio. Da qui il nome passa anche a tutte le pietanze tradizionalmente cotte in forno dentro a questa teglia o pentola.

In alcune regioni d’Italia la tiella consiste infatti in una specie di piccola focaccia da farcire, in altre è un sostitutivo del pane. In alcuni casi, ed è il caso della tiella a base di riso, è una preparazione a strati.

Come preparare la tiella seguendo i consigli di Curtiriso

400 g di riso Sant’Andrea

1 kg di cozze

1 kg di patate

300 g di pomodorini

2 spicchi di aglio

2 cipolle

prezzemolo qb

3 cucchiaini di olio extravergine di oliva

vino bianco secco

2 cucchiaini di pangrattato

pecorino grattugiato qb

sale e pepe qb

Ungiamo una teglia e disponiamo a strati gli ingredienti. Partiamo dalle patate, poi aggiungiamo le cipolle e continuiamo con uno strato di pomodorini. Condiamo con olio, sale e pepe. Disponiamo sulle verdure uno strato di cozze precedentemente aperte in padella e sgusciate (cotte con solo olio, aglio e vino bianco). Condiamo con un trito di prezzemolo, aglio a olio. Cospargiamo con il riso crudo cercando di coprire completamente lo strato di cozze e versiamo dell’olio. Continuiamo la sequenza degli strati.

Terminiamo con alcune cozze tenute dei gusci e copriamo con qualche mestolo di liquido di cottura delle cozze e acqua. Ancora un po’ di olio, aggiungiamo il pecorino e il pangrattato e cuociamo in forno a 220°: per 20 minuti coperto con un foglio di alluminio, poi per altri 30 minuti scoperto. E buona tiella! Autore: Giulia Varetti

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