Un viaggio alla scoperta delle tante varietà di riso esistenti in Italia, da abbinare, perché no, ai migliori vini prodotti in Piemonte. E’ ciò che propone la Strada del riso vercellese di qualità, che mette insieme due ambasciatori dell’enogastronomia italiana nelle «Rice & Wine Tasting Experience», una serie di giornate di degustazioni interattive, guidate da esperti, per far conoscere e apprezzare due dei prodotti che portano il nome del Piemonte in giro per mondo: appunto il riso e il vino.In maniera golosa e allo stesso tempo amichevole, sulle tavole di ristoranti vercellesi e milanesi si sono affrontati e si affronteranno ancora tre piatti di riso studiati dagli chef della Strada del riso vercellese, con tre calici di altrettanto pregiati nettari proposti dalla Strada del Barolo e grandi vini di Langa. Quale sarà l’abbinamento migliore riso-vino? Lo decide il pubblico presente, chiamato ad analizzare entrambi i prodotti in base a determinati parametri. E’ quello che è successo venerdì sera al ristorante Massimo – Il Convento di Trino, terza tappa delle «Tasting Experience» dopo i primi due appuntamenti al Mercato Centrale di Milano e al Ristorante Borgo Antico di Borgo Vercelli.
Grazie al sommelier Ais Emanuel Mattea, al sommelier del riso (e membro del direttivo Strada) Dario Bertoli, e al presidente della Strada Massimo Biloni, i partecipanti hanno giocato ad abbinare tre piatti a base di pregiato riso con altrettanti vini. ll menù comprendeva tre piatti più un dolce: uovo morbido in crosta di riso nero su crema di patate al tartufo nero, Ris e arbion (antico risotto trinese con piselli), timballo di riso rosso Ermes con verdurine, salsa al curry e pepite di pollo. Infine un gelato di riso aromatico Apollo con biscottino di riso. I risi utilizzati erano: Carnaroli dop Azienda Agricola Zaccaria, riso nero Ebano di Azienda Agricola Rovere, Riso Rosso Ermes di Azienda Agricola Brarola. I vini da abbinare erano: Langhe Arneis doc «Tre Fie» 2021, Barbera d’Alba doc Diego Morra 2020, Barolo docg Bricco Ambrogio Negretti 2015. Una quindicina i partecipanti alla serata, conclusa con un saluto dello chef Giorgio Bonato.
«Sarebbe bello che nei ristoranti, oltre alla carta dei vini – ha sottolineato Biloni ritratto nella foto – presentassero anche una carta dei risi, magari evidenziando i cru come avviene per il Barolo o il Barbaresco. Quindici giorni fa siamo stati a Copenaghen con la Strada del riso vercellese di qualità, tanti partecipanti mi hanno chiesto “dove è possibile acquistare il riso?”, dove posso venire a vedere le zone di produzione?”, “Come posso trovare i produttori?”. L’Italia ha 200 varietà di riso esistenti, di cui 150 sono coltivate. Abbiamo una varietà cromatica eccezionale, abbiamo la Dop del riso di Baraggia biellese e vercellese e anche un presidio Slow Food, il Gigante di Vercelli. In tutto il mondo si coltivano varietà italiane. In pratica siamo più forti per il riso che per il grano: tutto questo lo dobbiamo valorizzare. C’è ancora una cultura povera in Italia sull’uso di questo cereale, che invece si può usare dall’antipasto al dolce, come abbiamo visto in queste Rice & Wine Tasting Experience. Non solo di glutine vive l’uomo». La rassegna prosegue mercoledì 8 giugno al Mercato Centrale di Milano, e domenica 12 giugno al ristorante Il Giardinetto di Vercelli. Prenotazioni sul sito della Strada del riso vercellese di qualità. Autore: Roberto Maggio