La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, creata dal Policlinico con l’obiettivo di gestire e valorizzare le antiche terre della Ca’ Granda-preziosa risorsa per finanziare le cure dei malati fino al 1800- lancia due iniziative per rendere il più grande patrimonio agricolo italiano più buono.
Già in meno di 5 anni la fondazione ha fatto rivivere il patrimonio e la sua capacità di produrre beni e far del bene sia sostenendo progetti di ricerca scientifica e tutela di opere d’arte del Policlinico con 2,8 milioni ottenuti dalla gestione, sia completando il finanziamento del nuovo pronto soccorso ( con 9,5 milioni di euro) con la vendita di beni dismessi.
Inoltre, sono stati incrementati il capitale naturale e i servizi ecosistemici con progetti di tutela dell’ambiente, di restauro architettonico, di studio della storia delle cascine e formazione degli agricoli con un investimento pari a 1,4 milioni ( vinti con bandi di finanziamento competitivo). Infine, con la creazione della linea di prodotti alimentari “ Ca’ Granda” in favore del benessere alimentare e ambientale sono stati oltre 500.000 i litri di latte Ca’ Granda venduti ogni anno.
Un patrimonio più buono
Sono due le nuove iniziative lanciate dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Grande per rendere il più grande patrimonio agricolo italiano ancora più buono:
- Sul mercato italiano, nei negozi Carrefour (oltre 200 punti vendita in Lombardia), arriva il primo riso della ricerca: Riso Ca’ Granda, prodotto nella Cascina Battivacco (di proprietà della Ca’ Granda dal 1879) nel Parco Agricolo Sud di Milano. Il riso, studiato dal punto di vista funzionale e biochimico dai nutrizionisti del Policlinico di Milano, presenta valori elevati di proteine e grassi garantendo così la qualità nutrizionale. I valori alti di potassio e bassi di sodio invece lo rendono il prodotto perfetto per prevenire e curare l’ipertensione arteriosa. Il riso, disponibile nella confezione da 1 kg o nel preparato con porcini, è l’unico ad avere il QR code indicato, tramite cui scaricare le analisi del contenuto. L’obiettivo è la vendita di 100.000 confezioni con un introito di 40.00 euro l’anno a favore della ricerca del Policlinico;
- Da maggio a Morimondo, Lodi e Milano si potrà vivere un’esperienza unica all’interno di paesaggi autentici, un progetto sostenuto da Regione Lombardia e realizzato con Telelombardia e Four Season Natura Cultura: l’oasi Ca’ Granda. Ideale per ritrovare i prodotti che raccontano la tradizione locale e per andare alla scoperta di specie protette e territori ricchi di verde valorizzando i punti in cui si trovano le cascine della Ca’ Granda. Un’offerta di nuove esperienze studiate ad hoc per tutti, dai giovani agli sportivi, dagli amanti della cultura e della natura alle famiglie.
Riso Ca’ Granda per valorizzare la filiera locale
«Progetti come quello presentato sono importanti perché promuovono il cibo buono e sicuro attraverso un’agricoltura trasparente e di qualità»- ha commentato Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza.
«Si tratta – ha aggiunto Rota – di un’iniziativa che promuove la distintività di un’eccellenza nazionale come il riso. E’ anche un segnale di attenzione al nostro territorio e al lavoro degli agricoltori che si realizza attraverso l’alleanza strategica tra un’istituzione come la Fondazione Ca’ Granda e un colosso della grande distribuzione internazionale. Un segnale positivo proprio nel momento in cui altri ci sono altri player della GDO che offrono un’idea distorta delle coltivazioni italiane che non tiene conto che l’agricoltura italiana è quella più sicura e green al mondo».
Ed orgoglioso si dichiara Cesare Fedeli, il giovane risicoltore della Cascina Battivacco, di poter legare il marchio ad una produzione fatta sui terreni della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, di cui la famiglia è affittuaria da oltre un secolo.
«Il riso che esce da Cascina Battivacco, nel Parco Agricolo Sud Milano, è anche il primo vero Carnaroli Classico ad arrivare sugli scaffali della grande distribuzione italiana. L’intera nostra filiera è sostenibile e tracciata, ed è anche valutata dagli esperti in nutrizione del Policlinico di Milano»-ha concluso Fedeli. Autore: Marialuisa La Pietra
Se vuoi seguirci sui social, collegati alle nostre pagine Facebook, Instagram e Linkedin.