LA STRADA (DEL RISO) DELLA PROMOZIONE

« La strada del riso è e deve essere una nostra creazione, che ci aiuti a non sentirci soli e che ci aiuti a comunicare al meglio i nostri prodotti e il nostro territorio. Per ogni esigenza di un associato, che chieda aggiornamento, formazione, sperimentazioni, la Strada c’è». Si è concluso con queste parole, del presidente Massimo Biloni, il convegno “La Strada della Promozione” questa mattina a Vercelli, nella splendida cornice del Museo Borgogna. Tutto esaurito alle iscrizioni, tanti associati della Strada del Riso Vercellese di Qualità in sala, ospiti e testimonianze importanti.

Le voci delle istituzioni

Ad aprire le danze, con la moderazione del consigliere dell’associazione Edoardo Rosso, le istituzioni. Emanuele Pozzolo, assessore alle politiche giovanili del Comune di Vercelli, ha ricordato come nel 1787 il Presidente degli Stati Uniti Jefferson avesse viaggiato nel nostro territorio, tra Pavia e Vercelli, per vedere le tecniche agricole per la produzione del riso, ma notandone anche bellezze artistiche e ottimi vini. Se più di duecento anni fa il concetto di Strada del Riso era già chiaro, oggi è necessario renderlo più che mai concreto. Proprio su questa linea, Carlo Riva Vercellotti, consigliere regionale ed ex presidente della Provincia di Vercelli che ha visto la Strada del Riso nascere, ha sottolineato come la mancanza di funzioni degli enti locali in ambito agricolo non abbia aiutato l’associazione, che però ha saputo tenere duro e con successo.

Gli spunti, guardando alla programmazione regionale, sono quelli di rafforzare il brand vercellese e porre più attenzione all’accoglienza turistica e all’attività concreta delle ATL. Perché agricoltura e turismo possono lavorare a stretto contatto, come progettato dall’ex ministro Centinaio e sottolineato in sala da Luciano Nieto, ex capo della segreteria tecnica del ministero che univa, appunto, agricoltura e turismo. I risultati di questa vicinanza sono due e molto concreti: la nascita di un coordinamento ministeriale delle Strade del Vino e dei Sapori (interlocutore del ministero sul territorio) e una finanziaria che doveva sostenere con risorse economiche i cosiddetti Distretti del Cibo. Se l’attuale situazione politica ha in parte frenato queste iniziative di sistema, esistono tanti modi per muoversi in squadra: il presidente Paolo Carrà ha infatti illustrato come Ente Risi abbia tra i suoi obiettivi la divulgazione del prodotto riso, con un piano biennale rivolto ai portatori di interesse (ambiti cucina, alimentazione e turismo) a livello europeo.

Nella sala degli affreschi del Museo Borgogna c’è stata la possibilità di provare i visori a realtà aumentata che fanno parte proprio di questo progetto insieme a un volume divulgativo sul riso in cucina, a un minisito apposito per le scuole, a una sala multimediale per l’incoming al centro ricerche di Castello d’Agogna e a tante pillole video che raccontano il riso nei suoi diversi aspetti. Non solo in Italia, ma in rete, al momento, con Portogallo e Francia.

Le voci del territorio

La parola è passata poi agli agricoltori, che rappresentano anche gli enti del territorio. Ottavio Mezza, presidente dell’Associazione Irrigazione Ovest Sesia, ha sottolineato l’importanza della produzione del riso e della gestione delle acque per tutto il territorio della Pianura Padana, ma ha anche testimoniato come gli agricoltori oggi si sentano disorientati rispetto alle produzioni estere e necessitino di una strategia comune. Simile la posizione di Dino Assietti, presidente del Consorzio di Bonifica della Baraggia Vercellese e Biellese, che ha ricordato quanto l’acqua, consentendo la risicoltura in Baraggia, abbia bonificato e trasformato uno degli angoli più poveri d’Italia in un’area di eccellenza. Sì, perché in Baraggia si produce l’unica DOP del riso esistente in Italia: il presidente del Consorzio di Tutela del Riso di Baraggia DOP Carlo Zaccaria ha infatti sottolineato l’importanza dell’adesione ad AssoPiemonte DOP IGP, della partecipazione al Bocure d’Or e della campagna ministeriale per sensibilizzare su DOP e IGP. E per fare tutto questo servono lavoro di squadra e finanziamenti. Proprio facendo squadra si è più forti nella partecipazione ai bandi come il PSR (fondi comunitari distribuiti dalla Regione Piemonte), ha sottolineato l’assessore regionale Marco Protopapa, sottolineando la sua delega al CIBO e il legame forte con la scommessa delle “Strade”. Strade ideali e strade vere, come la ciclabile VenTo di cui ha parlato Francesco Bove, rappresentante del polmone verde del territorio, quello che a breve prenderà il nome di Parco del Po Piemontese.

Non una sola strada

Le voci di Walter Massa, presidente della Federazione Piemontese delle Strade del Vino e dei Sapori (“e dei Saperi”), di Daniele Manzone, direttore della Strada del Barolo e dei vini di Langa, di Andrea Desana, del Comitato per la Strada del Vino del Monferrato Casalese, e dello stesso Biloni, come del pubblico in sala, hanno sottolineato il concetto comune di tutta la mattinata: serve un percorso da fare insieme, senza guardare i confini, valorizzando il territorio, facendo dialogare i prodotti e le persone (ma anche i produttori tra di loro). Per “La Strada della Promozione” il solco ormai è ben tracciato! Autore: Giulia Varetti

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