L’agenzia federale elvetica ha trovato arsenico nei prodotti a base di riso per i bambini, ma ha preferito non fare i nomi delle aziende coinvolte: ben 105 gli alimenti a base di riso per neonati e bambini piccoli che sono stati analizzati, tutti con un livello tossico alto. È così scoppiata la polemica con le associazioni dei consumatori. La rivista svizzera dei consumatori KTipp denuncia: «Il Parlamento preferisce proteggere l’industria alimentare piuttosto che tutelare i bambini».
Gli alimenti esaminati includevano bevande di riso, cracker, cialde e piatti pronti. In tutti i campioni, il laboratorio ha trovato l’arsenico. La maggior parte era arsenico inorganico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si tratta di una sostanza “cancerogena” e “altamente tossica”. Per l’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio negli alimenti, invece, è un ingrediente indesiderabile, ma che non può essere completamente evitato, perché si trova naturalmente nel terreno e nelle acque di coltivazione del riso. Sarebbe opportuno, ora, sapere da dove deriva il riso in questione. Sicuramente non dall’Italia, perché i controlli sull’arsenico sono molto accurati e l’Ente Nazionale Risi svolge periodicamente studi sulle modalità agronomiche che permettono di ridurne i livelli nel riso. Probabilmente, si tratta di riso che arriva dall’Asia, anche se non si hanno conferme.
I ricercatori dell’Ufficio federale hanno scoperto che i bambini che mangiano molti alimenti a base di riso contaminato possono assorbire alti livelli di arsenico inorganico, oltre gli 0,1 milligrammi di arsenico al chilo, che è il limite fissato per i prodotti per l’infanzia elvetici. Tuttavia, secondo la normativa svizzera non è possibile rivelare i nomi dei prodotti analizzati.