C’è il riso che nasce in risaia e quello che, invece, viene su… dal caffè. Da una cialda di caffè esausta, per la precisione. L’iniziativa è dell’azienda Nespresso che, investendo sulla sostenibilità, si è impegnata per la raccolta e il riciclo delle capsule esauste, per donare loro una seconda vita. Capsule che vengono realizzate in alluminio per preservare le caratteristiche del caffè. Si tratta inoltre di un materiale riciclabile al 100% e riutilizzabile all’infinito.
Se l’alluminio viene riciclato, il caffè diventa invece compost e viene utilizzato come fertilizzante in una risaia in provincia di Pavia. Il riso viene riacquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare Lombardia. «Al 2017 il progetto ha permesso di produrre e donare a Banco Alimentare oltre 1.801,6 quintali di riso in totale», rivela Stefano Goglio, direttore generale Nespresso Italia. Il primo progetto per la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè esauste è stato avviato nel 2011 per cui fino ad ora ha speso 3 milioni di Euro e nel 2018 sta investendo 1 milione di euro per continuare a sostenere tutte le attività in essere. Un programma disponibile in 61 città d’Italia con 105 punti di raccolta. Fonte: Corriere della Sera.