Okkio all’etichetta. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ci comunica che da giovedì 5 aprile 2018, è scattato l’obbligo di indicare in etichetta la sede e l’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento degli alimenti, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 145/2017. Questa indicazione si aggiunge a quelle obbligatoriamente previste dal regolamento europeo. Sulle scatole di riso che saranno distribuite da ora in poi dovrete trovare pertanto la località e l’indirizzo dello stabilimento (o solo la località se questa consente l’immediata identificazione dello stabilimento) di produzione o di confezionamento, se il riso è confezionato in uno stabilimento diverso da quello dove è stato prodotto.
L’obbligo riguarda gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. In questo modo vengono garantite una corretta e completa informazione ai consumatori, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute. In caso di mancato rispetto dell’obbligo, l’operatore che non indicherà in etichetta lo stabilimento di produzione o di confezionamento sarà sottoposto a una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 2.000 euro a 15.000 euro. Sono previste sanzioni dello stesso importo anche per il caso in cui l’impresa che disponga di più stabilimenti non evidenzi quello effettivo mediante punzonatura o altro segno e sanzioni da 1.000 euro a 8.000 euro se non vengono rispettate le modalità di presentazione.
Questa normativa si somma a quanto già previsto sulle etichette dei prodotti dal regolamento (UE) n. 1169/2011 (oggetto di revisione) e non va confusa con quella che garantisce la tracciabilità della materia prima utilizzata, un tema su cui l’Italia ha una legislazione più restrittiva di quella europea: puoi scaricare QUI il decreto sull’etichettatura d’origine obbligatoria per il riso e QUI il resoconto del seminario che ha illustrato questa novità normativa. Poiché numerosi operatori hanno posto dei quesiti sull’etichettatura del riso, il 5 aprile l’Ente Risi ha fornito queste risposte. Infine, scarica QUI il dossier sull’obbligo di indicare lo stabilimento di lavorazione e confezionamento in etichetta, cioè la norma che è appena entrata in vigore.